La Marmilla e la sua storia
la marmilla è il cuore pulsante della cultura sarda. Dai cavallini della giara all'austero maniero di monreale, scopriamo la sua storia e le sue caratteristiche
La giara di Gesturi è un altopiano basaltico della Sardegna centrale che prende il nome dal vocabolo latino "glarea”, ovvero ghiaia, a indicare la pietrosità del suolo. Il luogo dove pascolano allegramente i piccoli cavallini fa parte della Marmilla, una subregione geografica dell’isola delimitata a ovest e a sud dal Campidano, a est dal Flumini Mannu e a nord appunto dalla Giara di Gesturi. Scopriamo di più su quest’area dove si respira l’aria della Sardegna autentica.
Il paesaggio è costellato da colline che ne hanno ispirato anche il nome: Marmilla deriverebbe infatti da "mammelle”, per via dei piccoli tondeggianti. La regione è stata abitata fin dalle epoche più remote per la sua leggendaria fertilità, con cereali e fave tra le coltivazioni più estese. Ci sono molte testimonianze della civiltà nuragica, ma anche di punici, romani, del Regno di Arborea e del Giudicato di Cagliari, oltre agli aragonesi che rimasero per secoli.
Al periodo cartaginese appartiene la fortezza di Santu Antine a Genoni, mentre all’età romana risale Biora. Forse il monumento più sorprendente della zona è il castello di Monreale, imponente maniero da cui si gode una vista su tutto il Campidano. Forse edificata tra la fine del IX e il X secolo, durante l’età dei Giudicati, fu per lungo tempo una fortezza strategica imprescindibile per governare la Sardegna centro-meridionale. Dopo la sconfitta nella battaglia di Sanluri del 1409, vi si rifugiò l’ultimo giudice arborense Guglielmo III di Narbona.